Chim. - Effetto che la presenza di una certa sostanza
presenta sulla velocità di reazione di una trasformazione chimica.
Consideriamo ad esempio una reazione del tipo:
NH
4Cl
→ NH
3 + HCl
che avviene per semplice riscaldamento. È
evidente che la velocità di reazione, intesa come numero di moli di
NH
4Cl che si trasformano nell'unità di tempo, dipende da
quante moli di questa sostanza sono presenti nell'unità di volume
considerata, cioè dalla sua concentrazione. D'altra parte è
dimostrato che raramente le reazioni chimiche avvengono in un solo senso; esiste
una certa probabilità che avvenga anche la reazione opposta a quella
scritta, cioè
NH
3 + HCl
→ NH
4Cl
È evidente che anche questa reazione
avverrà con velocità tanto maggiore quanto maggiore è la
concentrazione di NH
3 e HCl. Ammettendo che la velocità di
reazione sia proporzionale alla prima potenza delle concentrazioni, cosa che in
un caso del genere è dimostrabile sperimentalmente, si hanno, per le due
reazioni, delle velocità di reazione V
1 e V
2 date
rispettivamente da:
V
1 =
k1[NH
4Cl]
V
2
=
k2 [NH
3] [HCl]
avendo indicato con parentesi quadre le
concentrazioni delle sostanze. Per definizione ci si trova in condizioni di
equilibrio chimico allorché la concentrazione di qualsiasi specie
presente non vari nel tempo: ciò significa che quante moli di
NH
4Cl si decompongono secondo la prima reazione, altrettante si
riformano con la seconda. Si tratta quindi di un equilibrio dinamico ma pur
sempre di un equilibrio che rispetta la definizione data. La condizione di
equilibrio che si ottiene è dunque:
V
1 =
V
2
ovvero:
k1 [NH
4Cl] =
k2 [NH
3] [HCl]
Se definiamo K il valore
k
1/k
2, detto
costante di equilibrio, si ha
che:
Il valore della costante K è un
indice del grado di completamento della reazione complessiva delle due, scritta
come equilibrio:
NH
4Cl

NH
3 + HCl
Tanto più elevato è il valore di K
tanto più la reazione è completa, cioè tanto maggiore
è la concentrazione di NH
3 e HCl all'equilibrio e di
conseguenza tanto minore è quella di NH
4Cl. La reazione che
esprime K in funzione delle concentrazioni delle specie chimiche che partecipano
alla reazione (altre specie eventualmente presenti non interessano) fu espressa
per la prima volta nel 1867 dai chimici norvegesi C.M. Guldberg e P. Waage ed
è detta comunemente
legge dell'a. di m. Essa si può
esprimere dicendo che in un certo sistema chimico la velocità di reazione
è proporzionale alla concentrazione di molecole ancora da trasformare.
Oppure si può dire che la costante di reazione è direttamente
proporzionale al prodotto delle concentrazioni delle specie che si formano e
inversamente proporzionale al prodotto delle concentrazioni delle specie che
scompaiono nella reazione considerata. In via più generale si deve
considerare una reazione con un numero qualsiasi di reagenti e un numero
qualsiasi di sostanze formate, ognuna che compare con un certo coefficiente
stechiometrico. Siano ad esempio A, B, C, ecc. le sostanze reagenti e A’,
B', C', ecc. quelle formate e siano
a, b, c,... e
a', b', c', ecc.
i rispettivi coefficienti stechiometrici. In tal caso la legge dell'azione di
massa si può esprimere dicendo che per la
reazione:
a A +
b B +
c C +
→
a' A’ +
b' B' +
c'
C' + ...
la costante di equilibrio ha l'espressione
seguente:
nella quale, come si vede, non compaiono solo le
concentrazioni semplici delle varie specie ma le loro potenze a un esponente
uguale al coefficiente stechiometrico. Resta inteso che la reazione va scritta
in modo che questi coefficienti siano degli interi. È importante
ricordare che le costanti di equilibrio possono essere ricavate sperimentalmente
oppure teoricamente attraverso le variazioni della funzione di Gibbs (o entalpia
libera) per causa della reazione. In questo secondo modo è anche facile
ricavare il valore della K a diverse temperature, dato che al variare della
temperatura questa costante varia fortemente. La conoscenza di K e delle
concentrazioni iniziali dei reagenti, nonché delle condizioni fisiche del
sistema considerato, permette di conoscere le concentrazioni finali sia dei
reagenti che dei prodotti, e quindi la conoscenza completa della situazione del
sistema (supposto omogeneo) all'equilibrio. Questo fatto è
importantissimo in chimica, in quanto su di esso è basato il calcolo
delle rese nelle varie trasformazioni che, attraverso una o più reazioni
chimiche successive, portano dalle materie di partenza ai prodotti finali. I
dati che servono per il calcolo dei K sono tabulati per moltissime sostanze nei
testi specializzati.